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martedì 1 aprile 2014

Come iniziare a far utilizzare le nuove teconologie.

 

Chi ha in classe una LIM sa bene che questa non è solo uno schermo più grande su cui far apparire documentari, testi o immagini prese da internet o da un CD, né solo uno strumento per dare visibilità a quanto prodotto su un computer. L’essenza della LIM, pur potendo fare tutto quanto sopra esposto, è che è una “lavagna digitale interattiva” e questo è l’uso primario per cui è stata concepita. Va quindi utilizzata soprattutto come una lavagna, con il vantaggio di salvare quanto viene eseguito su di essa, e rendendo il fruitore “attivo” sulla medesima.  Praticamente si può fare quasi tutto, ma ogni cosa, e qui viene il difficile, va pensata prima e inserita in un progetto più globale, altrimenti diventa più un danno che un’opportunità. Qui è LA VERA SFIDA. NON SI PUO’ IMPROVVISARE SULLA LIM. Altrimenti è come dare una Ferrari in mano a uno che si muove solo in città ai 50 all’ora. Esistono molti repository utili e ne parleremo quando tratterò della LIM in specifico.
E chi la LIM non ce l’ha? Chi ha solo un laboratorio in tutta la scuola e magari neppure internet come fa?  Partiamo dal principio che spesso i nostri alunni sono più riforniti e a volte esperti di noi. Il nostro compito primario è quello di “facilitare” e non ostacolare il buon utilizzo delle TIC (tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione). Si può iniziare con il far fare le ricerche tramite internet. Arriveranno scopiazzature prese spesso da  Wikipedia, e con un grosso apporto dei genitori. Non importa, ci vuole tempo. In seguito si farà capire agli alunni, e di conseguenza si valuteranno in questo modo, che le ricerche non devono contenere termini e modi di dire a loro completamente sconosciuti, che tutto non è importante allo stesso modo. E’ un secondo passo: una scopiazzatura filtrata dai genitori (almeno c’è qualcuno che legge). Si inizierà poi a pretendere che gli alunni raccontino quello che hanno scritto e si commenterà insieme, senza mai mortificare il loro contributo. A questo punto si cercherà di far lavorare insieme tre alunni dello stesso livello (due è troppo poco perché ci sia ascolto, quattro iniziano ad essere troppi perché tutti siano attivi) per produrre un solo testo da più testi. Questo costringe gli alunni a visionare meglio quanto hanno scritto e a diventare loro stessi giudici dello scritto dell’altro, il tutto in maniera informale. I primi lavori non saranno perfetti, ma si deve dare tempo al tempo e poi in questa fase il risultato è meno importante di quanto si è messo in atto per ottenerlo. A questo punto, se si ha la fortuna si avere nel laboratorio Power Point sui computer, si può passare alla fase successiva, trasmettere in sintesi il risultato delle ricerche a tutti. Se non lo si possiede, la stessa cosa può essere realizzata tramite cartelloni a vignette. E’ molto importante dare risalto al risultato in quanto il metodo fin qui adottato porterà gli alunni a sentirsi “capaci” e li spronerà a fare sempre meglio, acquisendo nel tempo contenuti, logica, estetica, autonomia e capacità di utilizzare in modo utile le nuove tecnologie.

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