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venerdì 4 aprile 2014

Omosessualità e identità sessuale: cosa dicono alcune teorie...




Breve compendio su tematiche riguardanti l'identità sessuale.
 
Le trasformazioni che si verificano nel periodo puberale riguardano: il sistema riproduttivo, i caratteri secondari, il cuore e il sistema cardiocircolatorio.
Il così detto “salto della crescita” si riferisce: all’aumento improvviso del ritmo di sviluppo del peso e dell’altezza.
La formazione dell’identità sessuale, nell’adolescente, è in stretta correlazione con i cambiamenti biologici.
Nella teoria di Spanier, lo sviluppo del ruolo sessuale: implica l’acquisizione di ciò che in una certa cultura appare maschile o femminile.
Il termine “androgino” indica: uno stile di vita in cui si combinano qualità maschili e femminili.
La ricerca effettuata sulle esperienze sessuali dei giovani, ha evidenziato che l’età d’inizio del rapporto sessuale varia: dai tredici ai diciannove anni.
Alcune indagini condotte da ricercatori americani hanno accertato che: il 20-30% dei ragazzi ha avuto un contatto omosessuale durante l’adolescenza.
Nel periodo dell’adolescenza: diminuisce il comportamento omosessuale.
La consapevolezza “generica” della propria omosessualità: consiste nel riconoscere che sentimentalmente si reagisce diversamente dagli altri.
La consapevolezza “chiara” della propria omosessualità:  consiste nel riconoscere omosessualità dei propri sentimenti.
Rispetto alla scoperta della omosessualità dei giovani: il 10% delle madri reagisce col rifiuto.
Nella società attuale, il passaggio dei giovani all’età adulta: è un processo prolungato nel tempo.
Secondo l’approccio psicoanalitico alle problematiche adolescenziali: viene considerato soprattutto lo sviluppo psico-sessuale del soggetto.
Secondo l’approccio psico-sociale alle problematiche adolescenziali: l’attenzione viene posta soprattutto ai fattori ambientali.
 
Nell’ambito dell’educazione sessuale nella società anglosassone, lo Health Education Coucil propone: l’impiego di materiale visivo.
Il metodo delle “relazioni umane” è il metodo proposto dalla psicologa Laishley
Secondo la prospettiva “psicometrica”, nell’analisi dello sviluppo cognitivo degli adolescenti l’attenzione viene rivolta: alla determinazione del livello di funzionamento cognitivo del soggetto.
Secondo Piaget, il “processo di equilibrazione” consiste: nel processo di adattamento biologico attraverso l’interazione tra individuo e ambiente.
La  fase di adattamento detta “assimilazione”: consente all’individuo di influenzare l’ambiente e di modificarlo secondo le proprie esigenze.
Nella teoria degli “stadi di sviluppo”del Piaget, la fase detta “preoperazionale” consiste: nella capacità di produrre una rappresentazione interiore degli oggetti della realtà empirica.
Secondo il Piaget, i processi di ordinamento e classificazione sono presenti nella fase: della operazioni concrete.
Caratteristica del pensiero adolescenziale, secondo il Piaget: è sia la capacità di combinare le variabili e di trovare una soluzione a ciascun problema, sia la capacità di fare ipotesi sull’effetto di una variabile sull’altra, sia la facilità nel combinare e separare le variabili in modo ipotetico- deduttivo.
Gli studi di David Elkind hanno evidenziato che: alla base dell’egocentrismo adolescenziale c’è la capacità dell’individuo di considerare il pensiero degli altri.
Nell’ambito della “social cognition”, il “role taking” comporta: la capacità di decidere come l’informazione sociale o psicologica possa apparire agli occhi dell’altra persona.
Secondo la teoria elaborata da Kohlberg, nello stadio di sviluppo morale definito “pre-convenzionale”, il comportamento positivo: è quello che non incorre nella punizione.
Lo stadio di sviluppo morale definito da Kohlberg “post- convenzionale” considera positivo il comportamento:
conforme ai principi etici.
Nella sua interazione con l’ambiente sociale, l’ “identificazione” : somiglia all’apprendimento tramite osservazione.
Nella fase di assunzione di un ruolo, il processo di “sperimentazione” consiste: nell’apprendimento di tipo strumentale.
Per Erikson, generalmente la “crisi normativa” è una crisi di tipo transitorio.

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